Martin Parr è nato a Epsom, Surrey, Regno Unito, nel 1952. Quando era ragazzo, il suo nascente interesse per il mezzo fotografico è stato incoraggiato dal nonno George Parr, lui stesso appassionato dalla fotografia. Parr ha studiato fotografia al Politecnico di Manchester, dal 1970 al 1973. Da quel momento, Martin Parr ha lavorato a numerosi progetti fotografici. Ha sviluppato una reputazione internazionale per le sue immagini innovative, il suo approccio obliquo al documentario sociale e il suo contributo alla cultura fotografica nel Regno Unito e all’estero.
“With photography, I like to create fiction out of reality. I try and do this by taking society’s natural prejudice and giving this a twist.”
“Attraverso la fotografia, mi piace estrapolare un film dalla realtà. Ci provo prendendo i naturali pregiudizi che caratterizzano la società e dandogli una ribaltata.”
Da sempre i suoi progetti fotografici criticano la società moderna, il consumismo, il cibo e il turismo. Nonostante gli inizi come fotografo in bianco e nero, inizia nel 1984 a lavorare a colori, suo punto di forza. Infatti, l’uso di foto dai colori molto saturi che enfatizzano il lato buffo e umoristico nei suoi progetti.
Nel 1994 diventa fotografo dell’agenzia Magnum Photos. Parr è anche un famoso collezionista e critico di libri fotografici. A prima vista, le sue fotografie sembrano esagerate o addirittura grottesche. I motivi che sceglie sono strani, i colori sono sgargianti e le prospettive sono insolite. Il termine di Parr per le sue immagini pubblicate è “propaganda“.
Contrasta questa propaganda con le sue armi scelte: CRITICA, SEDUZIONE E UMORISMO.
Di conseguenza, le sue fotografie sono originali e divertenti, accessibili e comprensibili. Ma allo stesso tempo ci mostrano in modo penetrante che viviamo, come ci presentiamo agli altri e cosa apprezziamo.
Tempo libero, consumo e comunicazione sono i concetti che questo fotografo britannico sta ricercando da diversi decenni ormai nei suoi viaggi in tutto il mondo. Nel processo, esamina le caratteristiche nazionali e i fenomeni internazionali per scoprire quanto siano validi come simboli che aiuteranno le generazioni future a comprendere le nostre peculiarità culturali. Parr ci permette di vedere cose che ci sono sembrate familiari in un modo completamente nuovo. In questo modo crea la propria immagine della società, che ci permette di combinare un’analisi dei segni visibili della globalizzazione con esperienze visive insolite.
I temi selezionati da Parr e il suo trattamento inimitabile lo contraddistinguono come fotografo il cui lavoro prevede la creazione di vaste serie. Parte della sua insolita strategia consiste nel presentare e pubblicare le stesse foto nel contesto della fotografia d’arte, in mostre e libri d’arte, nonché nei settori correlati della pubblicità e del giornalismo. In questo modo, trascende la tradizionale separazione dei diversi tipi di fotografia.
Martin Parr sensibilizza il nostro subconscio e una volta che abbiamo visto le sue fotografie, continuiamo a scoprire queste immagini più e più volte nella nostra vita quotidiana e a riconoscerci al loro interno. L’umorismo in queste fotografie ci fa ridere di noi stessi, con un senso di riconoscimento e di rilascio. Il suo lavoro non si misura in una singola foto, la sua grandezza sta nell’intero progetto. L’artista, sembra sempre al posto giusto nel momento giusto, ma la verità, è che anche oggi che ha più di 60 anni; non smette mai di lavorare ed è continua a girare il mondo per i suoi progetti.
Instancabile, onnipresente, irriverente, a tratti caricaturale ma estremamente onesto.
Parr da sempre racconta le classi sociali con i colori dell’umorismo al grido “Strano è bello!”
Le sue non sono foto che ci fanno dire “wow” per un particolare gioco di luci e ombre ma perché sono significative, lasciano un segno con un’estetica a metà tra il pop e il kitsch, che è poi quello che spesso ritraggono. Sono intuitive, ti arrivano dentro, subito. E ci pensi poi. Qualcuno ha detto: “Quando guardi le foto di Martin Parr non sai se ridere o piangere”.
Questo perché, a dispetto del fatto che siano molto divertenti e interessanti o totalmente sconfortanti, la dicono lunga sulla nostra società. Ci restituiscono una visione di chi siamo bizzarra ma al tempo stesso familiare perché lui ci vede in un modo in cui noi non siamo abituati a guardarci.
Libri fotografici
- Home Sweet Home, New York, 1974
- Bad Weather, Londra, 1982
- A Fair Day. Photographs fron the West of Ireland, Wallasey, 1984
- The Last Resort, Stochport, 1998
- The Cost of Living, Manchester, 1989
- Signs of Times, Manchester, 1992
- Bored Couples, Parigi, 1993
- Home of Abroad, Londra, 1993
- Small World, Stochport, 1995
- West Bay, Londra 1997
- Benidorm, Hannover 1999
- Common Sense, Stochport, 1999
- Sguardi gardesani, Milano, 1999
- Think of England, Londra, 2000
- Martin Parr, Londra, 2002
- Martin Parr con le poesie degli alunni dell’École Vitruve di Parigi, Bonsecours, 2005
- Tutto Roma, Roma, 2006
- Parr by Parr, 2010
- Up and Down Peachtree. Photographs do Atlanta, Roma, 2012
- Real Food, Londra, 2016
Premi e riconoscimenti
- 3rd Prize European Photography Awards 1986
- Wilkins Photography Prize 1995
- Photo Espania book prize for “ Martin Parr, by Val Williams.” 2003
- Honorary FRPS. Royal Photographic Society 2005
- Eric Solomon Award for Photojournalism, Photokina 2006
- Moscow House of Photography, International photography prize 2006
- Honorary Masters degree, University of Creative Arts, Farnham 2006
- Krasna Kraus book prize for “ Photobook, A History, Vol 1&2” with Gerry Badger 2007
- Photo Espania Award for Photographic achievement 2008
- Japanese Photographic Society, International Award for contribution towards promoting Japanese photographic book publishing 2008
- Centenary Award, Royal Photographic Society 2008
- Honorary Degree, Manchester Metropolitan University 2008
- Photo Espania lifetime achievement prize 2008