Dmitrij Markov è nato nel 1982 in Russia. É un fotoreporter, assistente sociale, volontario in istituti per bambini con patologie psico-neurologiche e in gruppi per adolescenti in difficoltà. Nelle sue fotografie, Dmitry Markov mostra la vera vita del “ghetto” russo, prestando particolare attenzione al problema degli orfani. Si arma così del suo iPhone e si dedica alla documentazione delle condizioni e delle emozioni di quei ragazzi abbandonati a se stessi. Markov ha lavorato come giornalista e poi come assistente in un insediamento per gli orfani. E solo nel 2005 si è interessato alla fotografia. Ha studiato con il famoso fotografo Alexander Lapin, e in parallelo ha aiutato l’adattamento sociale dei laureati della scuola di imbarco per i ritardati mentali. Dmitry Markov è un fotografo che ha fornito ripetutamente assistenza gratuita all’organizzazione di beneficenza di Pskov Rostok. Ha aiutato le famiglie in crisi, essendo membro del Fondo di beneficenza “Volontari per aiutare gli orfani“.
L’ispirazione principale del fotografo è la vita quotidiana, un mondo reale, che molte persone calpestano, senza percepire il singhiozzio del dolore.
“Ho iniziato a viaggiare con volontari negli orfanotrofi e li ho registrati in diversi report. Col tempo sono diventato molto interessato a questo argomento e ho anche iniziato a lavorare come tutor, quindi mi sono specializzato in problemi sociali attraverso la fotografia.”
Markov svolge il suo lavoro con grande rispetto e interesse umano. Ci mostra cose che, per molti di noi, è possibile immortalare. Collabora con Getty Images, Esquire, National Geographic, Burn Magazine, Takie dela, Afiša e porta avanti progetti sociali con Apple e Megafon. Ha ottenuto molteplici premi tra i quali: Serebrjannaja Kamera, PhotoPhilanthropy Activist Awards, Getty Images, Instagram, Grant, ecc…
“Non sono solo fotografie sociali, come molte persone pensano, sono i miei incontri e le mie scene personali. Ogni immagine aggiunta è un altro capitolo della mia storia. E quando mi viene chiesto perché inseguo il “lato spiacevole della vita”, rispondo: “perché ne faccio parte”.
Le scene che Dmitry ci propone sono perfette sia dal punto di vista estetico, che narrativo. Nel 2015, Dmitry Markov ha ricevuto il Getty Images Instagram Grant. Il libro di Markov “Rossija #Černovik”offre la prospettiva senza fronzoli dell’autore sulla vita dei suoi eroi: provinciali, gente di strada, indifesi, ingenui…
“Alcuni dei miei soggetti vengono giudicati cupi da chi li guarda, se non addirittura deprimenti. A me invece danno pace: quando riesco a mettere questa tristezza in un testo o in una fotografia, mi sembra che questo sentimento si faccia meno pressante dentro di me”. (Dal libro di Dmitrij Markov “Rossija #Černovik”)
“Molti pensano che per fare volontariato sia necessaria una grande dedizione o un carattere particolare. Non è vero. Nessuno diventa volontario se non vuole. Chi lo fa ha sempre qualcosa in cambio: sicurezza di sé, capacità comunicative, realizzazione personale. È per ottenere questo che si impiega tempo ed energia”. (Dal libro di Dmitrij Markov “Rossija #Černovik”)
“Molti pensano che fotografare nelle province sia pericoloso. Ma io voglio dire che non c’è stata una sola volta in cui mi sono trovato in una situazione difficile o qualcuno ha manifestato aggressività nei miei confronti. Sono sicuro che tutto dipenda da come ci si pone. Le persone semplici reagiscono molto bene a chi mostra interesse verso di loro: credo sia dovuto al fatto che questo non capita spesso”. (Dal libro di Dmitrij Markov “Rossija #Černovik”)
Dicono che io fotografo la Russia nuda e cruda, ma io trovo questa definizione parecchio superficiale. Se si vuole trovare una chiave di lettura simile per i miei lavori allora per me è più calzante La Russia media, perché è proprio questo l’aspetto del Paese fuori dalle grandi città. (Dal libro di Dmitrij Markov “Rossija #Černovik”)