Quest’oggi voglio parlavi dell’album di matrimonio,
ma cercherò di farlo parlando di quello che considero importante da questo punto di vista.
La fotografia non mostra la realtà, ma l’idea che se ne ha.
Questa frase detta da Neil Leifer sottolinea appieno quello che penso. Io non mi considero un fotografo da matrimoni convenzionale e le mie foto lo comunicano appieno. Per questo motivo oggi voglio darvi qualche consiglio per quanto riguarda l’album di un matrimonio perfetto – sempre dal mio punto di vista ovviamente – esponendovi quello che considero importante.
Scelta del fotografo
Partiamo dal punto forse più importante. Il fotografo è in questo caso il direttore d’orchestra che decide come assemblare il tutto, dalle fotografie alla scelta dell’album (ma questo ne parliamo più avanti) a molte altre decisioni stilistiche.
Un fotografo non racconta solo l’amore di quel momento, ma narra del giorno più importante per una coppia ed è importante mostrarlo anche dal suo punto di vista. Come dice il proverbio “matrimonio che vai, fotografo che trovi” – o forse non era così? Quello che voglio farvi capire è che la scelta del fotografo è tutto, e da qui dipenderanno i ricordi che avrete di questo giorno.
La scelta di colui che imprimerà il momento è vostra: fatela bene.
Lasciate fare a un professionista
Così come affermavo dinanzi, il fotografo è un po’ il direttore d’orchestra, non tanto per l’organizzazione – che ovviamente e fortunatamente non tocca a noi – ma per l’impostazione delle foto e dello storytelling che avrà alla fine il vostro album del matrimonio.
Affidandovi a un professionista vi assicurerete che i vostri ricordi rimarranno in eterno impressi sulla carta, ma con lo stile che contraddistingue il fotografo.
Voi fareste mai cucinare Carlo Cracco al vostro matrimonio delle “semplici” tartine?
Se scegliete un professionista dovrete fidarvi (quasi) ciecamente del suo lavoro… che si riversa a sua volta anche nella creazione dell’album fotografico.
Unicità
Si tratta proprio di questo: unicità e autorialità. Personalmente utilizzo uno stile differente nella creazione degli album fotografici; quello che in gergo è chiamato “fuori formato“, in poche parole delle dimensioni fuori dai canoni comuni (che hanno una grandezza di 25×38 rispetto al classico 30×40).
Questa non è l’unica peculiarità che adopero negli album di matrimoni. Oltre a offrire un formato non comune, quello che cerco di instillare è una vera e propria storia in base alla coppia che ho davanti. Chiamatela “unicità” se volete, io la chiamo differenziazione dal classico e dal già visto (non che sia un difetto, anzi!).
I miei album fotografici
È finalmente arrivato il momento che vi ho anticipato qualche riga fa (a proposito, da quand’è che sto scrivendo?!). I miei album si distaccano dalla concezione di “standard” o di “preconfezionato” perché, oltre a ricorrere a veri e propri mastri artigiani per il confezionamento del raccoglitore e della sua presentazione, per ogni album cerco di dare una vera e propria anima ai ricordi della coppia di novelli sposi.
Nell’album Journal, ad esempio, la copertina è un pezzo unico, cucita a mano e rivestita con pelle naturale toscana. In questo caso ho pensato a una collezione pensata ai “narratori” per chi vuole che i propri ricordi facciano un viaggio di generazione in generazione.
Un’altra opera di cui voglio parlavi è lo Shibui Album, fotolibro realizzato artigianalmente stampato su carta Fine Art Hahnemühle e rilegato con tecnica giapponese, mentre il suo scrigno è un cofanetto in legno che richiama la spigolosità dei templi della terra del Sol Levante.
Tutto questo non per vantarmi, ma per farvi capire (spero!) la passione che metto in ogni lavoro.
Questo ricordo rimarrà con te per sempre, fallo bene!
Questi sono ricordi che vi dureranno in eterno. Proprio per questo spero sempre che vogliate conservali nel modo migliore possibile, sia per mostrarle un giorno ai vostri amici, nipoti o figli che per ricordarvi sempre – in un modo speciale – del giorno più bello della vostra vita. Tenete bene in mente che i ricordi non durano per sempre, ma una buona fotografia invece sì.
E da Giuseppe anche per oggi è tutto, alla prossima.